Welcome writer’s block

Many writers and probably many bloggers are faced with the typical writer’s block. While this block doesn’t affect many writers that operate in a productivity setting, it does afflict writers who need the spark of creativity to express something bright and new.
True creative expression goes through cycles; the similarity between creativity and procreativity is not just linguistic. Both follow cycles and peaks like the female reproductive cycle.

Writer[en]

Many writers and probably many bloggers are faced with the typical writer’s block. While this block doesn’t affect many writers that operate in a productivity setting, it does afflict writers who need the spark of creativity to express something bright and new.

True creative expression goes through cycles; the similarity between creativity and procreativity is not just linguistic. Both follow cycles and peaks like the female reproductive cycle.
[/en][it]

Parecchi scrittori e probabilmente diversi blogger affrontano il tipico blocco dello scrittore. Mentre questo blocco colpisce pochi scrittori che operano in un ambiente produttivo, tipicamente coinvolge invece coloro che necessitano di un lampo creativo per esprimere qualcosa di fresco e innovativo.

L’autentica espressione creativa passa attraverso dei cicli; le somiglianze tra la creatività e la procreatività non sono solo linguistiche. Entrambe seguono cicli e vette come il ciclo riproduttivo femminile.[/it] [en]

In the astrological tradition, both the creative and sexual expressions are at home in the fifth house, telling us that symbolically the creative forces in the universe derive from the same archetype. People who have high libidos often have some kind of artistic or creative quality as well.

The latin word oestrus was used to mean frenzy, driven by desire, mad impulse. There’s a compulsive quality in this, a drive to act, just as compulsive as sex can be, being the most (pro)creative energy in the world.

The process of creative revelation and the eureka effect has been documented by neurophysiological researches. Joseph Chilton Pearce in The Biology of Transcendence (Inner Traditions International. Rochester. 2002), referring to Margharita Laski’s work on Ecstasy, illustrates the six stages of the discovery process: 1. Asking the question. 2. Looking for the answer. 3. Hitting the plateau period. 4. Giving up the search for a solution. 5. The answer comes as the eureka effect. 6. Translating the discovery in a way that can be understood and shared by others.

This six stage process involves different parts of the brain. Both brain hemispheres are involved, as well as the emotional-limbic brain, which is itself the connection to the heart. Without the passion of the heart, the creative discovery seems difficult to reach. It reminds me of a book by Almaas saying that “Love of truth for its own sake is actually the expression of essential heart.”

What is usually not accepted in our hyper-productive culture that fears silence and the void is that fourth stage of giving up the search for a solution. Even though everybody has the experience of finding a solution or an insight when the mind wasn’t actively searching for it, the general attitude is to push for a solution, not accepting that empty stage. Quoting Joseph Chilton Pearce, “The corpus callosum can complete the circuitry only when the left hemisphere is inactive, when the analytical and critical processes of mind are suspended.” Without knowing anything about neurophysiology, most of the spiritual teachers say that there is a stage of giving up the search and that the condition of not-knowing is necessary for any true insight on ourselves. So the eureka effect path seems to apply both to personal insights and to scientific or artistic works. Given this vision, the writer’s block is not just natural, is even needed for every important creative outcome.
[/en][it]

La parola latina oestrus veniva usata per significare frenesia, essere guidati dal desiderio, impulso folle. C’è una qualità compulsiva in ciò, una spinta all’azione, quanto può essere compulsiva la sessualità, come l’energia più fortemente (pro)creativa.

Il processo della rivelazione creativa e l’effetto eureka sono stati documentati dalle ricerche neurofisiologiche. Joseph Chilton Pearce in The Biology of Transcendence (Inner Traditions International. Rochester. 2002), riferendosi al lavoro di Margharita Laski dal titolo Ecstasy, illustra le sei fasi del processo di scoperta: 1. Formulare la domanda. 2. Cercare una risposta. 3. Raggiungere la fase di altopiano 4. Rinunciare alla ricerca di una soluzione. 5. La risposta arriva nella forma dell’effetto eureka. 6. Tradurre la scoperta in un modo che può essere compreso e condiviso dagli altri.

Questo processo in sei fasi coinvolge diverse parti del cervello. Sono coinvolti entrambi gli emisferi del cervello, così come il cervello limbico-emozionale, che rappresenta la connessione col cuore. Senza la passione del cuore, la scoperta creativa semba difficile da raggiungere. Mi ricorda la frase di un libro di Almaas dove dice “L’amore della verità fine a se stessa è in realtà l’espressione dell’essenza del cuore”.

Ciò che solitamente non viene accettato nella nostra cultura iperproduttiva che teme il silenzio e il vuoto è la quarta fase, quella della rinuncia alla ricerca di una soluzione. Nonostante tutti quanti abbiamo avuto l’esperienza del trovare una soluzione o del raggiungere una comprensione intuitiva quando la mente non era attiva nella ricerca, l’atteggiamento generale è quello di spingere per una soluzione, senza accettare la fase del vuoto. Citando Joseph Chilton Pearce, “Il corpo calloso può chiudere il circuito solo quando l’emisfero sinistro non è attivo, quando i processi analitici e critici della mente vengono sospesi”. Senza aver alcuna conoscenza della neurofisiologia, la maggior parte dei mistici e degli insegnanti spirituali afferma che vi è una fase in cui bisogna lasciare la ricerca e che la condizione del non-sapere è necessaria per una autentica comprensione di noi stessi. Quindi il percorso che porta all’effetto eureka pare si possa applicare sia alle comprensioni interiori che ai settori scientifici e artistici. Sulla base di questa visione, il blocco dello scrittore non è solo naturale, è addirittura necessario per ogni sviluppo creativo importante.

[/it]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *