Awareness of feelings and Internet addiction

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CyberPsychology & Behavior has presented a study entitled “Alexithymia and Its Relationships with Dissociative Experiences and Internet Addiction in a Nonclinical Sample.”

Alexithymia causes difficulty in understanding, differentiating and communicating emotional states. It is not considered a clinical condition, but a personality trait, shared among more or less 7% of the population, with a slightly greater prevalence of males. The term is relatively recent, being coined by Peter Sifneos in 1973. The subjects usually lack imagination, have little intuition and scarce introspective capacities. One of the predominant characteristics on the relationship level is a limited capacity of having emotional connections with people since they are not able to see both in themselves and in others the shades of emotion, but just obvious ones of “feeling good” or “bad.”

As often happens in the fields of psychology and psychiatry, interpretations of the causes for alexithymia are divided between those who consider the genetic and neurochemical factors as predominant, and those who think that the reasons are to be searched for in psychological factors (for example, too-intensive emotional experiences which lead to defending oneself from them, or lack of recognition of the son’s or daughter’s emotions by the parent).

Another characteristic of alexithymics is an attenuated capacity of controlling their impulses, so much so that some of them discharge the tension caused by the unpleasant inner states by compulsive acts, such as abusing food or substances, or through distorted sexual behavior.

The authors of the study (Domenico De Berardis, Alessandro D’Albenzio, Francesco Gambi, Gianna Sepede, Alessandro Valchera, Chiara M. Conti, Mario Fulcheri, Marilde Cavuto, Carla Ortolani, Rosa Maria Salerno, and Nicola Serroni e Filippo Maria Ferro) worked on a sample of 312 students, identifying the factors associated with the risks of developing Internet addiction.

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CyberPsychology & Behavior ha presentato uno studio dal titolo (tradotto) “Alexitimia e la sua relazione con le esperienze dissociative e la dipendenza da Internet in un campione non clinico

L’alexitimia è la difficoltà a comprendere, a differenziare e comunicare gli stati emozionali. Non è considerata una condizione clinica, ma un tratto della personalità, condiviso da circa il 7% della popolazione, con una leggera prevalenza di soggetti maschili. Il termine è relativamente recente, essendo stato coniato da Peter Sifneos nel 1973. Questi soggetti di solito hanno una vita fantasiosa carente, poca intuizione e una scarsa capacità introspettiva. Una delle caratteristiche predominanti a livello relazionale è un’altrettanto scarsa capacità di rapportarsi emotivamente con il prossimo in quanto incapaci di vedere in sé e negli altri le sfumature emozionali al di là di quelle grossolane quali “benessere” o “malessere”.

Come spesso succede nel campo della psicologia e della psichiatria, le interpretazioni sulle cause della alexitimia si dividono in chi ritiene che i fattori genetici e neurochimici siano predominanti e in chi invece ritiene che le cause siano da trovarsi nei fattori psicologici (ad esempio, esperienze emotive troppo intense che hanno portato a difendersi da queste, oppure una mancanza di riconoscimento delle emozioni del figlio/a da parte dei genitori).

Un’altra caratteristica degli alexitimici è l’attenuata capacità di controllo degli impulsi, tanto che alcuni scaricano la tensione degli stati interiori sgradevoli con atti compulsivi quali l’abuso di cibo o di sostanze oppure tramite comportamenti sessuali distorti.

Gli autori dello studio, Domenico De Berardis, Alessandro D’Albenzio, Francesco Gambi, Gianna Sepede, Alessandro Valchera, Chiara M. Conti, Mario Fulcheri, Marilde Cavuto, Carla Ortolani, Rosa Maria Salerno, Nicola Serroni e Filippo Maria Ferro, hanno lavorato su un campione di 312 studenti, identificando i fattori associati con i rischi di sviluppare la dipendenza da Internet. E’ stato rilevato che gli alexitimici avevano più esperienze dissociative, una minore autostima, più disturbi di tipo ossessivo-compulsivo e un maggiore potenziale di sviluppare la dipendenza da Internet. In particolare, lo studio ha rilevato che la difficoltà nell’identificare le emozioni è associata in modo significativo ad un rischio più elevato di sviluppare la dipendenza da Internet.

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Superego orgasm 2.0

There are many good reasons for saying that orgasms are good. But… Having “ordinary” orgasms seems not to be enough anymore. Clitoral orgasm is just for beginners. G-spot orgasm, trigasm, multiple orgasms and squirting are all musts now for a woman. Men usually don’t have any problem reaching an orgasm so the frontier for them is to become multi-orgasmic; having a 30-minute orgasm or reaching a prostate orgasm. Oh yes and than orgasms should of course be simultaneous.
Orgasms haven’t moved much from the space they always had in our psyche. In the past (and in part nowadays too) they were confined to the controlling superego in the forms of prohibitions, inhibitions and judgments; now they are still in the superego, they just disguised themselves as “have-to”, “the right kind”, “how many”.

There are many good reasons for saying that orgasms are good. But… Having “ordinary” orgasms seems not to be enough anymore. Clitoral orgasm is just for beginners. G-spot orgasm, trigasm, multiple orgasms and squirting are all musts now for a woman. Men usually don’t have any problem reaching an orgasm so the frontier for them is to become multi-orgasmic; having a 30-minute orgasm or reaching a prostate orgasm. Oh yes and than orgasms should of course be simultaneous.
Orgasms haven’t moved much from the space they always had in our psyche. In the past (and in part nowadays too) they were confined to the controlling superego in the forms of prohibitions, inhibitions and judgments; now they are still in the superego, they just disguised themselves as “have-to”, “the right kind”, “how many”.

<h1><a xhref="https://indranet.org/?attachment_id=56">Orgasm</a></h1>There are many good reasons for saying that orgasms are good. They feel good. When a person has an orgasm with a partner, they trust the partner enough to release their control for a while and be taken over by an overwhelming energy.

Orgasms make us vulnerable; they show our intensity and we can let the other hear our deepest screams of pleasure. As a man, it’s beautiful to see and feel the shakti energy of a woman as she has an orgasm. Orgasms trigger the release of many hormones, among them oxytocin that induces feelings of love and bonding. They are good for health and circulation; they can start in the body but expands to the soul, or vice versa, representing a holistic experience for the person. Everybody could list more benefits for themselves.

But… Having “ordinary” orgasms seems not to be enough anymore. Clitoral orgasm is just for beginners. G-spot orgasm, trigasm, multiple orgasms and squirting are all musts now for a woman. Men usually don’t have any problem reaching an orgasm so the frontier for them is to become multi-orgasmic; having a 30-minute orgasm or reaching a prostate orgasm. Oh yes and than orgasms should of course be simultaneous.

<h1><a xhref="https://indranet.org/?attachment_id=56">Orgasm</a></h1>

Ci sono molte valide ragioni per sostenere che gli orgasmi ci fanno sentire bene. Quando una persona ha un orgasmo con un partner, vuol dire che si fida di quest’ultimo al punto da abbandonare per un certo tempo ogni controllo, lasciandosi possedere da un’energia più grande di lei.

Gli orgasmi ci rendono vulnerabili: mostriamo la nostra profondità e lasciamo che l’altro senta le urla del nostro piacere più intenso. Come uomo, è splendido vedere e percepire l’energia shakti di una donna che ha un orgasmo. Gli orgasmi provocano il rilascio di molti ormoni, tra cui l’ossitocina, che genera sentimenti di amore e unione. Essi fanno bene alla salute e alla circolazione; possono cominciare nel corpo, ma si estendono all’anima (o viceversa). Per l’individuo costituiscono un’esperienza olistica. Chiunque potrebbe fare un elenco di altri benefici personali.

Ma… sembra che gli orgasmi “ordinari” non siano più sufficienti. L’orgasmo clitorideo è per principianti. Gli orgasmi del punto G, gli orgasmi tripli e multipli, gli squirting (le “eiaculazioni” femminili) sono oggi tutti un must per le donne. Gli uomini di solito non hanno problemi a raggiungere un orgasmo, quindi per loro la frontiera è sperimentare orgasmi multipli, avere un orgasmo continuo di trenta minuti o raggiungere l’orgasmo prostatico. Va da sé che gli orgasmi devono essere simultanei. Leggi tutto “Superego orgasm 2.0”